La strategia dell’approccio senologico è cambiato negli ultimi decenni grazie all’ avvento di nuove attrezzature e metodiche diagnostiche ( Mammografici digitale con Tomosintesi, Risonanza Magnetica . Mammografia con il mezzo di Contrasto ) ed anche al perfezionarsi delle procedure interventistiche . Volendo descrivere succintamente l’ evoluzione della senologia interventistica, dobbiamo distinguere le procedure con ago aspirazione, che consentono una valutazione citologica, e le procedure che prevedono il prelievo di frustoli di tessuto ( agobiopsia) per una valutazione istologica .
AGOBIOPSIA MAMMARIA
Consiste nel prelievo (in numero di 4 – 10), con ago, di frammenti di tessuto sulla guida delle varie metodiche diagnostiche a disposizione (dalla visita , alla mammografia, all’ecografia e alla risonanza magnetica ).
Il prelievo viene eseguito o con ago tranciante o con sistema VAB, ovvero con aspirazione dei frammenti, a seconda del tipo di lesione, a discrezione del Medico Radiologo.
Prima del prelievo viene praticata iniezione di anestetico locale.
Il materiale prelevato viene inviato in Anatomia Patologica per l’esame istologico
Esistono dei minimi rischi, che sono l’infezione ed il sanguinamento. L’infezione è assai rara, anche perché vengono rispettate tutte le regole per operare in condizioni di sterilità. Il sanguinamento solitamente si limita ad un ematoma. Un evento raro ma descritto, è inoltre rappresentato dal pneumotorace, ovvero la puntura accidentale della pleura del polmone.
In caso di esame istotologico negativo (lesione benigna), se, dalla rivalutazione degli esami eseguiti, si ipotizza lesione benigna, verrà invitata a sottoporsi a controllo, con ecografia o mammografia, a breve distanza di tempo. Nel caso di un esame istologico positivo per carcinoma mammario o incerto sarà in team collegiale a decidere il proseguo dell’ iter diagnostico terapeutico che , tra l’altro deve prevedere preliminarmente a qualsiasi decisione definitiva , anche la valutazione istopatologica con metodiche di immuno isto chimica
AGOBIOPSIA MAMMARIA
Consiste nel prelievo (in numero di 4 – 10), con ago, di frammenti di tessuto sulla guida delle varie metodiche diagnostiche a disposizione (dalla visita , alla mammografia, all’ecografia e alla risonanza magnetica ).
Il prelievo viene eseguito o con ago tranciante o con sistema VAB, ovvero con aspirazione dei frammenti, a seconda del tipo di lesione, a discrezione del Medico Radiologo.
Prima del prelievo viene praticata iniezione di anestetico locale.
Il materiale prelevato viene inviato in Anatomia Patologica per l’esame istologico
Esistono dei minimi rischi, che sono l’infezione ed il sanguinamento. L’infezione è assai rara, anche perché vengono rispettate tutte le regole per operare in condizioni di sterilità. Il sanguinamento solitamente si limita ad un ematoma. Un evento raro ma descritto, è inoltre rappresentato dal pneumotorace, ovvero la puntura accidentale della pleura del polmone.
In caso di esame istotologico negativo (lesione benigna), se, dalla rivalutazione degli esami eseguiti, si ipotizza lesione benigna, verrà invitata a sottoporsi a controllo, con ecografia o mammografia, a breve distanza di tempo. Nel caso di un esame istologico positivo per carcinoma mammario o incerto sarà in team collegiale a decidere il proseguo dell’ iter diagnostico terapeutico che , tra l’altro deve prevedere preliminarmente a qualsiasi decisione definitiva , anche la valutazione istopatologica con metodiche di immuno isto chimica
Drenaggio degli ascessi
Raro ma non infrequente è la presenza di formazioni ascessuali mammarie , la terapia di solito prevede un approccio graduale , in prima battuta si procede con una terapia antibiotica antiflogistica sia per ia sistemica per bocca che per via topica con pomate , nel caso di resistenza alla guarigione si consiglia ( previa identificazione di una raccolta fluida con l’esame ecografico) alla evacuazione dell ascesso previo drenaggio e , se necessario, alla zaffatura di esso con eventuale terapia antibiotica nel residuo ascessuale
Centratura pre operatoria
La centratura preoperatoria prevede l’introduzione di un ago sottile nella sede della lesione che deve essere asportata dal chirurgo. Attraverso questo ago potrà essere posizionato un filo metallico (che verrà lasciato e quindi rimosso durante l’intervento chirurgico) oppure sarà praticato tatuaggio cutaneo, a seconda del tipo di centratura deciso con il chirurgo.
- Gennaio 28, 2023
- Alessandro Carriero


