FIBROADENOMA
Il più comune tumore benigno; più frequente prima dei 30 anni di età, frequentemente multiplo e bilaterale, origina nello stroma intralobulare.
La lesione consiste in una proliferazione di stroma intralobulare che circonda e spesso schiaccia e distorce la componente epiteliale. Il margine è nettamente delimitato dal tessuto circostante.
L’epitelio del fibroadenoma è responsivo agli ormoni.
CISTI
Sono la causa più frequente di massa palpabile. Piccole cisti si formano dalla dilatazione e distensione dei lobuli. Quando i lobuli cistici confluiscono si formano cisti più grandi. Le cisti sono delimitate da epitelio piatto atrofico o da cellule apocrine. Tali cellule hanno abbondante citoplasma granuloso ed eosinofilo, con nuclei rotondi, simili all’epitelio apocrino delle ghiandole sudoripare.
CISTI DERMICHE
È una comune lesione formata dall’invaginazione e dalla conseguente espansione cistica dell’epidermide o dell’epitelio che riveste il follicolo pilifero. Sono ripiene di cheratina e di una quantità variabile di detriti lipidici, derivanti dalla secrezione sebacea.
Clinicamente si presentano come noduli dermici o sottocutanei, ben circoscritti, duri e spesso mobili.
TUMORE FILLOIDE
(filloide in greco = simile ad una foglia)
Come il fibroadenoma origina dallo stroma intralobulare. La maggior parte si presenta nella stessa decade. I tumori variano nelle dimensioni da pochi centimetri a lesioni massive. Le lesioni più grandi hanno protrusioni polipoidi dovute alla presenza di noduli di stroma proliferante coperti da epitelio. Si distinguono dai fibroadenomi sulla base della cellularità, dell’indice mitotico, del pleomorfismo nucleare, dell’eccessiva crescita della quota stromale.. Le lesioni di alto grado possono presentare focolai di differenziazione mesenchimale, possono essere difficili da distinguere da altri sarcomi dei tessuti molli.
AMARTOMA
Insieme al lipoma sono proliferazioni benigne dello stroma interlobulare. Lesione circoscritta, ben delimitata, provvista di pseudocapsula, nella quale sono presenti tutte le componenti mammarie (tessuto adiposo, parenchima ghiandolare, stroma fibroso).
LIPOMA
Origina dallo stroma interlobulare, è composto da cellule adipose. Si presenta come un’opacità nodulare a margini netti per la presenza di capsula e struttura omogenea.
NECROSI ADIPOSA
Si può presentare come una massa palpabile non dolente, un ispessimento cutaneo o una retrazione o un addensamento mammografico o calcificazioni mammografiche. In anamnesi storia di traumi pregressi o precedenti interventi chirurgici.
Macro: la lesione può consistere in un’emorragia nelle prime fasi e più tardi in necrosi colliquativa centrale del grasso.
Micro: il focolaio centrale di cellule adipose necrotiche è inizialmente circondato da macrofagi e infiltrato di neutrofili. Successivamente il focolaio centrale si presenta circondato da una progressiva proliferazione di fibroblasti, aumentata vascolarizzazione e infiltrato linfocitario e istiocita rio
PAPILLOMA
Neoformazione benigna intraduttale, composta da cordoni epiteliali immersi in uno stroma riccamente vascolarizzato. Sono composti da assi fibrovascolari con ramificazioni multiple. Le papille arborizzano all’interno del lume e sono rivestite da cellule luminali e mioepiteliali. La crescita si verifica all’interno dei dotti dilatati.
GALATTOCELE
Si manifesta nel corso dell’allattamento. È caratterizzato dalla dilatazione di uno o più dotti escretori della ghiandola, dovuta a cause variabili (infiammazioni acute o croniche, tumori benigni o maligni) che provocano occlusione dei dotti a valle e ristagno di latte talora mescolato ad essudati infiammatori
CARCINOMA
La maggior parte dei tumori maligni della mammella sono adenocarcinomi.
CDIS
Consiste di una popolazione di cellule neoplastiche limitate ai dotti e ai lobuli della membrana basale; le cellule mioepiteliali sono conservate. È diviso in 5 sottotipi istologici.
• Carcinoma comedonico: caratterizzato da proliferazione solida di cellule pleumorfe con atipie nucleari marcate e necrosi centrale. I frammenti dei nuclei necrotici calcificano e sono evidenziate alla mammografia come microcalcificazioni disposte in grappoli o lineari.
• CDIS non comedonico cribriforme: spazi ghiandolari neoformati hanno forma a setaccio.
• CDIS non comedonico papillare: cresce in formazioni papillari con asse fibrovascolare, senza cellule mioepiteliali.
• CDIS non comedonico solido: riempie completamente i dotti interessati.
• CDIS non comedonico micropapillare: caratterizzato da protrusioni a forma di stalattiti senza asse fibrovascolare.
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Carcinoma duttale invasivo
Macro: noduli duri e margini irregolari con al centro strie giallastre di stroma elastotico. È presente un caratteristico suono stridulo al taglio (simile a quello prodotto dal taglio di un cocomero).
Micro: questi carcinomi mostrano un ampio spettro di aspetti. Dalla forma ben differenziata, caratterizzati da tubuli rivestiti da cellule con minime atipie. Vi è marcato incremento dello stroma fibroso denso, desmoplastico.
CLIS
Frequentemente multicentrico e bilaterale. Le cellule del CLIS e del carcinoma lobulare invasivo hanno un aspetto identico ed entrambe non esprimono la E-caderina, proteina transmembrana responsabile dell’adesione delle cellule epiteliali. La perdita di espressione dell’E-caderina correla con la caratteristica istologica dei carcinomi lobulari che presentano singole cellule staccate. Il CLIS quasi sempre esprime recettori per estrogeni e progesterone.
Micro: singole cellule tumorali in fila indiana o in gruppi dispersi. Sono comuni cellule ad anello con castone.
Carcinoma midollare
Macro: massa circoscritta di consistenza soffice e carnosa (simile al midollo, da cui il nome).
Micro: lamine solide simil-sinciziali di cellule con nuclei pleomorfi contenenti nucleoli prominenti e frequenti mitosi, infiltrato linfoplasmacellulare da moderato a marcato e bordi espansivi.
Carcinoma mucinoso
Frequente nelle donne anziane (1-6 % di tutti i carcinomi della mammella).
Macro: consistenza ed aspetto della gelatina.
Micro: le cellule si presentano come gruppi e piccole isole di cellule all’interno di grandi laghi di mucina che dissociano lo stroma.
GINECOMASTIA
Lesione iperplastica monolaterale o bilaterale della mammella maschile, caratterizzata da proliferazione epiteliale, talora pseudopapillare, nel lume di dotti anche neoformati (var.: G. florida), che nel tempo può involvere con sclerosi periduttale (var.: G. fibrosa). Da differenziare dalla pseudoginecomastia, consistente in un aumento del solo tessuto adiposo. Vi è marcata iperplasia micropapillare dei rivestimenti duttali.
La ginecomastia è contraddistinta dalla crescita e dall’iperplasia dei dotti mammari che sono attorniati da un fluido fibro-connettivale.
- Marzo 25, 2020
- Alessandro Carriero